Pubblicato da Felice Castaldo
Coronavirus: il rientro a scuola in sicurezza
Il ritorno alle attività didattiche in presenza per l’anno 2020/2021 è stato un argomento che ha suscitato, per lungo tempo, dubbi e interrogativi. La svolta è arrivata con la decisione del Governo che con decreto legge, nelle Regioni collocate in zona gialla e arancione, ha reso ufficiale il rientro a scuola in modo graduale, prevedendo prima la riapertura di scuole elementari e medie e poi quella delle superiori. Per gli istituti secondari è stato deciso un sistema di turnazione degli alunni al 50% in presenza e l’altra metà a distanza, per rendere possibile il distanziamento sociale in tutti gli spazi, a loro destinati, e che sono stati necessariamente riorganizzati.
Come ovviamente si prospettava, non tutti hanno concordato sulla decisione della riapertura e, considerando anche la situazione dal punto di vista epidemiologico, le Regioni si sono avvalse della facoltà di decidere autonomamente emanando un proprio calendario. Il motivo per il quale l’argomento è stato difficilmente accettato è da riscontrarsi nel timore di una nuova ondata del Covid-19 che ha già segnato inevitabilmente la vita di tutti, soprattutto dei più piccoli che si sono ritrovati improvvisamente in una situazione difficile da capire e nella quale reinventare la propria normalità è stato d’obbligo.
A tutti gli studenti, infatti, è stata sottratta, per molto tempo, la possibilità di partecipare ad un contesto socio-educativo per loro fondamentale e si sono dovuti adattare ad un ripensamento della didattica attivata a distanza, in modalità telematica, che ha limitato la possibilità di socializzazione con i propri coetanei ma è stata necessaria per salvaguardare la salute di tutti e limitare il rischio di contagio. Per questo, la riapertura non implica un ritorno alla normalità in quanto, gli alunni, si ritroveranno a vivere spazi riorganizzati nei quali è sempre necessario attenersi alle regole per la prevenzione del contagio, seguendo un iter improntato alla prudenza.
Ma quali sono i servizi che una scuola deve offrire ai propri alunni?
Per limitare la diffusione del Coronavirus, gli istituti scolastici devono ridistribuire gli spazi didattici, intraprendere misure di sanificazione e disinfezione degli ambienti nonché garantire la presenza di soluzioni quali dispenser con igienizzante mani e superfici a rischio, sapone nei bagni e salviette monouso.
Inoltre il personale scolastico, che deve essere sottoposto al tampone prima del rientro, deve cercare di educare gli alunni alla corretta osservazione delle pratiche igieniche e all’uso costante della mascherina sia in classe che negli ambienti comuni della scuola.
Quali sono i punti nelle scuole più a rischio di contaminazione?
I punti critici nelle scuole dove è possibile che ci si contamini sono:
- le maniglie delle porte e i corrimani, elementi che inevitabilmente sono toccati da molti alunni.
- tutto ciò che fa parte dell’arredamento e delle attrezzature come banchi, cattedre, sedie e pc.
- Aree d’ingresso e d’uscita dove si devono assolutamente evitare gli assembramenti.
- Bagni non dotati di prodotti igienici, necessari per igienizzarsi.
Per questo, bisogna osservare sempre le regole, alle quali tutti siamo stati abituati, per limitare la diffusione del Coronavirus.
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